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Il libro “Il bijou nel sogno americano” raccontato da LOOKOUT Magazine

Grazie a Erica Vagliengo per l’articolo dedicato al mio libro “Il bijou nel sogno americano” pubblicato sul numero di giugno di LOOKOUT Magazine!

Potete trovare l’articolo a pagina 34.

Non avete ancora la vostra copia del libro?

La trovate su laFeltrinelli.it

Erica Vagliengo (aka Emma Travet) è blogger per MarieClaire.it, giornalista e autrice del romanzo “Voglio scrivere per Vanity Fair”. La potete seguire sul suo blog e su Twitter @emmatravet

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Punti di Vintage: i Sentieri Preziosi del gioiello

Foto delle collezioni di Sentieri Preziosi a cura di Marco D’Antonio

Oggi voglio parlarvi di Sentieri Preziosi una viva realtà italiana che si dedica alla produzione di gioielli particolari, unici nel loro genere.  Questo brand nasce da un’ispirazione che fonde un gusto estetico che rimanda al lato più tribale ed ancestrale del gioiello, con i sapori delle tendenze vintage più attuali.

Gioielli importanti, presenti. Che vestono.

Gioielli di carattere, preziosi non solo per i materiali che li compongono ma anche per i percorsi che li portano attraverso epoche, culture ed immagini differenti.

In questa chiacchierata con Serena Giglio, anima e mente di Sentieri Preziosi, emerge la sua interpretazione del gioiello, la sua passione per i profumi dell’oriente, per i colori della terra, l’amore per l’arte e le cose belle. In questa intervista emerge il “punto di vintage” di Sentieri Preziosi che oggi vi voglio presentare.

 

E.Z.: Cara Serena, raccontaci cos’è  Sentieri Preziosi e chi sta dietro a questo progetto?

S.G.: Sentieri Preziosi è la realizzazione del mio personale modo di intendere lo charme e l’eleganza. Per me l’eleganza è la fusione del passato e del futuro, in un binomio perfetto nel quale nessuno dei due elementi predomina sull’altro, ma entrambi si fondono in un mix omogeneo. Il risultato sono creazioni moderne nelle forme e nelle realizzazioni ma antiche nei materiali, nei tessuti, negli accostamenti, tutte smontabili ed utilizzabili in varie modalità ed in vari mise.

In questo, ad onor del vero, sono “nipote d’arte” poiché i miei nonni erano esperti di gemme e di gioielleria antiquaria e, per me, che da bambina vivevo praticamente con loro, vederli descrivere le caratteristiche delle pietre, le peculiarità delle lavorazioni, è stato un vero e proprio “teatro vivente”. Ma l’amore della gioielleria non è nato subito. E’ stato un viaggio nell’esotica città di Istanbul a svelarmi il gusto per la gioielleria, che avevo lasciato sopito dentro di me per venticinque anni. Così, in una delle tante vie del Souq di Istanbul, luccicante di pietre preziose e di decori arabescati, è nata l’idea di disegnare una linea di gioielli e di chiamarla proprio Sentieri Preziosi, come quel sentiero del Souq che mi aveva fornito la rivelazione. E’ nata così la mia linea di gioielli, dal sapore “dinamico-vintage”.

E.Z.: Un forte legame con il passato reso attuale grazie ad una reinterpretazione: suona proprio come una definizione di vintage. Cos’è per te il vintage e qual è l’interpretazione che ne dai?

S.G.: Per me vintage è tutto ciò che non è solo bello da vedere ma che ha una storia raccontarti, che ti consente di calarti in un’epoca e di acquisirne, anche solo per poche ore, il gusto e il vezzo estetico. Vintage, è ciò che ti consente di compiere una “trasposizione”, che – immancabilmente – esalta la tua femminilità. Come fai a non sentirti un po’ una matrona, indossando orecchini con vecchie monete di epoca romana oppure a non immedesimarti in una ballerina del primo Moulin Rouge con addosso una collana di vecchio pizzo francese rubato ad una sottana anni ’50? Oppure ancora a non vederti a palazzo dell’imperatore cinese della Dinastia Chin se puoi possedere un bracciale con antiche giade istoriate? Mi piace sentirmi una donna diversa ogni mattina, certe volte – scherzando con le amiche – mi cambio di nome e di ruolo e riesco ad effettuare perfettamente la trasposizione proprio grazie ai miei gioielli. Questa è la mia idea di donna dinamico-vintage: una che non ama ripetersi, che non vuole essere sempre la stessa e che, soprattutto, odia ogni forma di omologazione e che fa della diversità il proprio baluardo di pensiero.

E.Z.: Immaginazione ed immagine: con quale immagine racconteresti Sentieri Preziosi?

Foto delle collezioni di Sentieri Preziosi a cura di Marco D’Antonio

S.G.: L’immagine che meglio descrive la mia Linea, pensandoci di getto, è la parure collana-orecchini in pizzo con micro-applicazioni-scultura realizzate in oro e pietre preziose: sensuale, romantica, perfettamente retrò, impreziosisce anche il più classico dei tubini. Ed è questa la chiave di volta della mia idea di vintage: un unico oggetto retrò, antico – etnico oppure di gusto occidentale non fa differenza – che, montato ad arte, renda unica la mise della donna che lo indossa e che sia riconoscibile, anche senza logo, come una creazione Sentieri Preziosi.

Foto delle collezioni di Sentieri Preziosi a cura di Marco D’Antonio

E.Z.: I gioielli spesso sono un oggetto che ci ricollega ad incontri, pensieri, ricordi ed emozioni. Qual è il tuo punto di vista rispetto a questo lato più emozionale e personale del gioiello?

S.G.: Mi piace studiare la storia dei materiali che adopero nei miei gioielli, gustarne l’utilizzo nelle epoche passate, sapere quali dive o personaggi ne facevano uso. Amo la competenza che non è improvvisazione e che pretende un rispetto quasi sacrale per l’ornamento che si va a creare e che sarà indossato da una donna amante del bello e del ricercato. Per questo, cerco di mettermi in gioco in ogni collezione, temendo sempre un po’ il giudizio del pubblico che rappresenta il giudice più attendibile e solo il sorriso accondiscendente dei miei fantastici nonni, dopo un’attenta  e critica valutazione di ogni pezzo, mi fa capire che “sto facendo bene”. In fondo l’attitudine alla concezione antica e retrò del gioiello la devo tutta a loro. Mi accompagna sempre il monito di mia nonna: “chi mette un po’ di storia e un po’ di antico nelle propri creazioni non risulterà mai banale”.

Per contattare Serena e Sentieri Preziosi potete visitare il sito Internet www.sentieripreziosi.it

Visitate la pagina facebook della maison per restare aggiornati costantemente su tutti gli eventi e per ammirare le interpretazioni delle varie collezioni a tema, nelle fotografie realizzate dal Fotografo ufficiale della Maison: Marco D’Antonio che è anche l’autore delle fotografie utilizzate nell’intervista.

 

A cura di Erika Zacchello

 

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Costume jewelry: vi presento il mio libro.

erika zacchello fotoCari tutti,

è con grande soddisfazione che oggi vi annuncio la pubblicazione del mio libro “Il bijou nel sogno americano – la cultura del gioiello non prezioso” e la nascita di questo nuovo blog.

Il libro vede la sua vera e propria nascita alla fine del dicembre 2010 e in questi quattro mesi ha fatto i suoi primi passi che, però, sono stati fondamentali a portarci sino a qui.

Di cosa parla il libro?

Il libro parla della costume jewelry, la bigiotteria americana, e nello specifico del suo impatto sociale, storico, comunicativo ed economico nella storia americana, evidenziando lo stretto collegamento con la realtà italiana.

Tra le pagine del libro sarà possibile capire quali siano le numerose sfaccettature di questo argomento e quanti e quali spunti di riflessione e studio possano da esso derivare. La mia formazione nel settore sociologico e della comunicazione mi ha portato a dare molta rilevanza al tema dell’impatto sociale del bijou, analizzando ad esempio il ruolo che questo ha avuto nell’emancipazione sociale della donna, ed allo steso tempo mi ha spinta a studiare come questo si sia manifestato attraverso le pagine pubblicitarie delle riviste americane d’epoca e nelle scene delle pellicole cinematografiche in cui le grandi dive primeggiavano.

Natalie Wood tstimonial

Natalie Wood testimonial della Coro Inc.

Nel libro emergerà il ruolo fondamentale degli italiani, sia analizzando come, una volta emigrati negli Stati Uniti alla ricerca di fortuna, abbiano utilizzato le loro conoscenze di abili orafi artigiani per creare importanti aziende produttrici di accessori in materiali non preziosi; sia analizzando un caso peculiare, ovvero quello dell’Industria del Placcato Oro di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, che portò un’intera città a sviluppare la sua economia per settant’anni circa, attorno a questo tipo di produzione.

Accanto a nomi illustri della sociologia quali ad esempio Simmel, Crozier e Friedberg, troveremo i nomi più noti della bigiotteria americana quali Trifari, Coro, Kenneth Jay Lane, ma anche nomi collegati all’arte quali Savador Dalì ed Andy Warrol.

Lo scopo di questo blog è quello è quello di presentare il libro come parte di un’attività che mi coinvolge costantemente e che consiste nello studio e nella diffusione della cultura dell’accessorio, non solo dal punto di vista estetico ma anche dal punto di vista culturale, storico e collezionistico. Questo lavoro oggi è reso possibile anche attraverso il mio sito La Piccola Bottega delle Mervaiglie al quale mi dedico dal 2003 e alle attività che, sempre con maggior frequenza, verranno organizzate ovunque ci sarà la possibilità di farlo.

A tal proposito vi invito a registrarvi al sito per commentare, postare richieste, condividere informazioni e ricevere contenuti gratuiti sul tema della costume jewelry ed essere aggiornati sui prossimi eventi!

Presto potrete vedere il video girato in occasione della prima presentazione del libro al Museo del Bijou di Casalmaggiore.

miriam haskellA presto e buona lettura,

Erika Zacchello

 

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